Passa ai contenuti principali

Reggio per scongiurare il rischio idreogeologico non basta chiudere le scuole


Piove, piove ... la gatta non si muove e non solo la gatta!

Le abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni hanno riacceso lo "stagionale" tormentone del dissesto idrogeologico perchè, come è noto il contesto idro-morfologico della nostra regione è complicato e molto instabile, conseguentemente il livello di pericolosità aumenta in rapporto alla scarsa manutenzione degli alvei.


Ma questo è solo uno degli elementi di rischio al quale si aggiunge la riduzione delle aree di esondazione naturale con l'automatico rischio per gli insediamenti sorti nelle immediate vicinanze.
Ed in questo senso che, ottemperando alla normativa comunitaria, la Regione Calabria si è attivata per redigere un accordo programmatico con Ministero dell'Ambiente del territorio e del mare, risalente al 25 novembre 2010, che comprende un'ampia allegazione che reca l'indicazione dettagliata della programmazione e dei finanziamenti necessari per gli interventi ritenuti urgenti e prioritari per mitigare il rischio idrogeologico in tutta le regione: vengono individuate ben 185 "zone a rischio".
Tra l'altro, risale al 2012, la comunicazione, indirizzata ai comuni ed alle amministrazioni provinciali, da parte del Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Regionale con cui si invita "in un'ottica di collaborazione fra Enti a prendere visione dei dati raccolti e, per la parte riguardante il territorio di propria competenza, ad avviare specifici accertamenti per verificare eventuali situazioni di abusi e violazioni di legge ed intervenire per rimuovere tutte le situazioni di criticità volte a ripristinare l'operosità dei corsi d'acqua."
Da una ricerca ancora più accurata troviamo materiale, di libera fruizione, sul sito della Regione Calabria laddove si evidenzia che si è già provveduto ad effettuare i sopralluoghi nelle zone a rischio (l'ultimo aggiornamento per la zona di Reggio risale al 31 dicembre 2012) di cui riportiamo alcuni allarmanti stralci:






È vero che la macchina burocratico-amministrativa è lenta ma, stante gli allarmanti elementi già raccolti e considerati i dati delle precipitazioni annue, che hanno un regime pluviometrico tipicamente mediterraneo: concentrazione delle piogge del 40% in inverno




ci si augura che sia solo "la gatta a non muoversi"!

Commenti

Post popolari in questo blog

Come, quanto e chi ci guadagna davvero con l’accoglienza migranti

                                 Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno, attualmente ci sono in Italia migliaia di strutture temporanee che ospitano i migranti per la cui gestione sono stati stanziati 1,16 miliardi di euro. Il Sistema nazionale di accoglienza è articolato in due sotto-insiemi, entrambi coordinati dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, e che, in ragione delle differenti funzioni, hanno modelli organizzativi, voci di costo e tempi di permanenza differenziati. Esistono i centri governativi, ossia strutture che offrono accoglienza a diverse tipologie di migranti e che sono suddivise in quattro diverse tipologie: CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza); CDA (Centri di accoglienza), CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo); i CIE (Centri di identificazione espulsione) anch’essi proiettati verso una nuova ident...

La rivolta di Reggio Calabria (1970-1971). 2014 La nostra Rivincita

La rivolta di Reggio Calabria è uno dei moti di protesta più significativi della storia dell’Italia unita, per durata e intensità: diversi mesi di guerriglia urbana e di repressione poliziesca, con frequente uso del tritolo e delle armi da fuoco, centinaia di feriti e cinque morti. Essa fu innescata nel luglio 1970 dalla disputa tra Reggio e Catanzaro per il titolo di capoluogo del nascente ente Regione, che ne fu l’imprescindibile motivo originario. La rivendicazione reggina fu sostenuta con riunioni, comizi, cortei e scioperi, promossi da esponenti locali della Democrazia cristiana, alla guida del Comune e della Provincia. Accanto a essi si schierarono progressivamente membri dei partiti laici di governo, del Movimento sociale italiano, del sindacato e dell’associazionismo (cattolici, in particolare) e della Chiesa. Il Partito socialista italiano e il Partito comunista italiano, pur con qualche dubbio, non aderirono alla protesta, basata su un trasversal...

DEMANSIONAMENTO PROFESSIONALE IN AMBITO SANITARIO

Con la sentenza del 06.10.2015, n. 1302, il Tribunale di Cagliari, in linea con altre decisioni del medesimo Tribunale, decidendo un ricorso proposto da un gruppo di infermieri dipendenti di un’azienda sanitaria, ha stabilito che il demansionamento (assegnazione di mansioni inferiori) e la dequalificazione professionale (privazione e/o limitazione di mansioni tipiche del profilo di appartenenza), oltre a costituire un grave inadempimento contrattuale, può essere la causa di un danno non patrimoniale risarcibile. Richiamando i precedenti della Suprema Corte (Cass. S.U. 11.11.2008, n. 26972; Cass. sez. lav. 12.05.2009, n. 10864; Cass. sez. lav. 30.09.2009 n. 20980; Cass. sez. lav. 21.03.2012 n. 4479 – più di recente cfr. ex multis, Cass. sez. lav. 13.06.2014, n, 13499), il Giudice ha significativamente sottolineato che “Il diritto del lavoratore ad esprimere la propria competenza professionale in conformità alle condizioni di assunzione, a conservarl...