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Migranti, Ungheria invia 3.500 militari a confine: "Il caos è colpa di Merkel e Ue"

Migranti, Ungheria invia 3.500 militari a confine: "Il caos è colpa di Merkel e Ue" 
ore 18.15 del 1 settembre 2015
La polizia ungherese sgombera la piazza della stazione. Dati Oim: dall'inizio dell'anno 350mila persone hanno attraversato il Mediteranneo. La Corte europea dei diritti dell'uomo condanna l'Italia per l'espulsione di tre tunisini: "Azione illegale"
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BRUXELLES - È sempre più grave l'emergenza migranti in Europa orientale, diventata negli ultimi giorni un fronte caldo. La tensione cresce di ora in ora e le stazioni ferroviarie, prese d'assalto dai migranti che vogliono raggiungere Austria e Germania, diventano lo scenario di proteste e manifestazioni. La situazione è particolarmente difficile in Ungheria, dove centinaia di profughi, che erano da giorni bloccati in campi di fortuna a Budapest, hanno cercato di prendere convogli che li portassero a destinazione. Il ministro della Difesa ungherese, Csaba Hende, ha annunciato in parlamento l'invio di 3000-3500 militari al confine sud del Paese, in sostegno alla polizia. "I militari non avranno però ordine di aprire il fuoco per mandare via la gente", ha specificato. Alcuni treni sono stati bloccati per ore anche alla frontiera austriaca. Nelle ultime 24 ore sono state raggiunte cifre record, con oltre 2.200 richiedenti asilo giunti fra lunedì e martedì in Baviera e 3.650 migranti e profughi arrivati solo nella giornata di ieri a Vienna da Budapest.

Accuse e proteste. Il vicepremier ungherese Janos Lazar, intervenendo in parlamento ha incolpato la cancelliera tedesca Angela Merkel e la Ue del caos e dei disordini avvenuti alla stazione Keleti di Budapest, che in mattina è stata sgomberata. I profughi siriani chiedono di partire per la Germania senza registrazione, facendo riferimento alle dichiarazioni della Merkel, che aveva annunciato la decisione di Berlino di sospendere il regolamento di Dublino per i profughi provenienti dalla Siria. Questo significa che non li respingerà verso i paesi di ingresso nell'Unione europea, come prevede il regolamento, e si farà carico di loro in ogni caso. "L'Ue non ha saputo gestire la situazione, il problema è la stessa Ue", ha detto Lazar. Budapest, inoltre, registrerà tutti i migranti che entrano in Ungheria, a prescindere da dove arrivino, ma rimanderà quelli economici (che non otterranno cioé asilo) nello Stato da cui sono entrati nel Paese. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, parlando in Slovenia. Ha anche aggiunto che Budapest non appoggia il sistema delle quote per distribuire i profughi nell'Unione europea, sostenendo che ciò non farebbe altro che incoraggiare migranti e trafficanti.

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