Forse avere una sanità efficente è davvero l'ultimo dei problemi a cui la politica Calabrese vuole trovare delle soluzioni concrete, e questo probabilmente perchè è tra i più difficili e intricati da risolvere.Numerosi e qualificati studi e ricerche condotti negli ultimi dieci anni di cui purtroppo poco si parla concordano nell'individuare nel pessimo clima interno che ristagna nella maggior parte dei reparti ospedalieri italiani uno dei mali peggiori della nostra sanità pubblica; questo, infatti, influenza direttamente e negativamente il livello di organizzazione e di motivazione degli operatori il quale, a sua volta, incide sulla produttività, sull'attenzione, sul livello di efficacia e proattività. In definitiva, quindi, una buona parte dei troppi episodi di malasanità deve essere messa in relazione diretta con la scarsa organizzazione dei reparti e con il cattivo clima interno. Detto in altri termini, ciò che non riusciamo a vedere ( e, forse per questo, non crediamo di dover combattere: stress, incomunicabilità e mancanza di relazioni efficaci, disempowerment e percezione di inefficacia,...) si sta diffondendo con la stessa virulenza di una malattia endemica pericolosa (anzi, potenzialmente mortale) per ogni cittadino. Ma, come dicevo in partenza, forse a nessuno interessa, tanto i sanitari che operano in parlamento non rientrano tra gli sfigati che ogni giorno si trovano a mettere delle toppe ad un'organizzazione sempre più carente.Una mia convinzione, peraltro ormai accettata e dimostrata scientificamente è che ogni essere umano possiede capacità di adattamento proattivo che spesso lui stesso ignora ma che possono segnare la differenza tra il vivere la vita degli altri e decidere per se stessi cosa fare, tra il lasciarsi travolgere rimanendo perennemente vittima dei problemi del nostro ambiente (anche di quello lavorativo) o, invece, reagire puntando sulla propria percezione di autoefficacia, sulla sinergia del team, sulla possibilità di reperire altre importanti risorse strada facendo. Ma non basta: perché si possa passare ad una nuova pensabilità, individuale e di team, è anche necessario "allenare" i nostri muscoli attitudinali in modo che questi, agiti nel tempo, creano nuove abitudini mentali e nuovi modelli comportamentali. Se per costruire una sanità italiana più efficiente non basta, ovviamente, agire soltanto sulle risorse dei singoli operatori, è anche vero che ogni tipologia di modello organizzativo dell'immediato futuro non può prescindere dalla valorizzazione del fattore umano, anche con riguardo al rapporto sanitario-paziente. Se l'obiettivo è la tutela del Bene più prezioso per ogni cittadino, ritengo non si possa costruire nulla di solido se non partendo con il tutelare la professionalità di coloro che di quel Bene si prenderanno cura.
Francesco Anoldo
Infermiere Precario
Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno, attualmente ci sono in Italia migliaia di strutture temporanee che ospitano i migranti per la cui gestione sono stati stanziati 1,16 miliardi di euro. Il Sistema nazionale di accoglienza è articolato in due sotto-insiemi, entrambi coordinati dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, e che, in ragione delle differenti funzioni, hanno modelli organizzativi, voci di costo e tempi di permanenza differenziati. Esistono i centri governativi, ossia strutture che offrono accoglienza a diverse tipologie di migranti e che sono suddivise in quattro diverse tipologie: CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza); CDA (Centri di accoglienza), CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo); i CIE (Centri di identificazione espulsione) anch’essi proiettati verso una nuova ident...
Commenti
Posta un commento