Dopo l’ennesimo rinvio per il rinnovamento della rappresentanza studentesca, finalmente si vota il 18 e 19 Maggio 2016 in contemporanea con le elezioni del CNSU. Ora appare tutto dimenticato, come se non fosse successo nulla, come aver vissuto un sogno. Eppure gli effetti negativi si avvertono, si percepiscono per chi vive l’università dall’interno. Dopo il mancato rinnovamento delle cariche rimaste vuote, per di più, molti dei rappresentanti giunti al termine degli studi perdono i loro ruoli, cosi l’effettiva rappresentanza degli studenti sussiste solo sulla carta. Un oltraggio alla democrazia, un sistema mal funzionante dal quale emergono a catena situazioni demoralizzanti anche per gli studenti giunti in sede con il progetto Erasmus. I ragazzi provenienti da mondi e culture diverse vengono “ghettizzati” alla ricerca dei loro connazionali perdendo di vista tutti i vantaggi dell’integrazione. Infatti non solo per procedure burocratiche, ma anche nel vivere un periodo di permanenza universitario, lungo o breve che sia, vengono effettuate tali divisioni. Vorrei evidenziare anche la struttura dell’università azienda, dove credere nella meritocrazia è come abbandonarsi a fantasiosi sogni chierici. Basta aver sostenuto esami con il minor risultato possibile in relazione ai “nuovi” parametri fiscali ed assistere al tempo stesso agli aumenti dei trasporti, servizio mensa e alloggio. Esiste ancora il diritto allo studio? O per meglio dire: che fine ha fatto?. Purtroppo abbiamo constatato, questo non smetterò mai di ripeterlo, che all”università della Calabria funziona diversamente:vi è una minoranza che opera in tutela dei diritti degli studenti, per altri invece è un trampolino di lancio per poter un giorno diventare la futura classe politica regionale.
Il Segretario-vicepresidente de La Politica ai Giovani
Pietro Marchio
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