Colpo di scena al Comune, azzerata la giuntaGli assessori rimettono le deleghe nelle mani di Falcomatà che ha già avviato le verifiche per un possibile rimpasto. In una lunga e delicata riunione dell’esecutivo è stata avanzata la richiesta di un cambio di passo.
«Serve una sferzata, un cambio di rotta sostanziale perché la fase di rodaggio è finita e adesso serve progettare concretamente il futuro». Secondo i bene informati sono state queste le parole utilizzate dal primo cittadino, Giuseppe Falcomatà, ieri pomeriggio durante una lunghissima riunione di giunta all’esito della quale l’esecutivo è stato azzerato e tutte le deleghe sono tornate nelle sue mani. Una riunione attesa quella di ieri dopo il discorso tenuto dal sindaco all'ultima riunione del Consiglio comunale dove è passata la rimodulazione delle opere del Decreto Reggio. In quella seduta dal primo cittadino erano arrivati chiari messaggi politici e gli assessori hanno rimesso le loro deleghe nelle mani del sindaco che le ha assunte temporaneamente in attesa di dirimere le varie questioni aperte. Ci sono alcuni settori che non riescono a decollare, ci sarebbero anche intoppi in varie procedure ma il sindaco ha voluto dare un segnale forte e chiaro: si deve lavorare compatti, continuamente e soprattutto si deve prestare servizio alla città.
Una riunione di giunta accesa durante la quale il sindaco, guardando in faccia i suoi assessori, ha voluto mettere le cose in chiaro sulle prospettive di governo della città. Una vera e propria scossa che il sindaco ha voluto dare in vista delle importanti sfide amministrative che attendono Reggio nei prossimi mesi. I Patti per il Sud, la Città Metropolitana, ma in generale la macchina amministrativa del Comune e lo sviluppo economico del territorio.
Alla luce di questa decisione che non fa dormire sonni tranquilli ad alcuni membri dell’amministrazione si può dire che hanno trovato conferma dunque i dubbi sollevati dal sindaco durante l'ultima riunione di consiglio. «So chi sta lavorando e chi no» aveva detto il sindaco in quella occasione. Un ragionamento che adesso trova applicazione concreta e consequenziale nell'assunzione delle deleghe da parte del primo cittadino che, accogliendo la disponibilità dei suoi assessori, è passato dalle intenzioni ai fatti, aprendo di fatto la strada ad un'ipotesi di rimpasto che avverrà probabilmente nelle prossime settimane. Alla fine un rimpasto che era stato annunciato nei mesi scorsi dallo stesso primo cittadino ma che poi è stato “congelato” anche in considerazione delle elezioni per la Città Metropolitana e degli futuri scenari di questo nuovo Ente che tra mille difficoltà sta prendendo corpo. Nelle ultime settimane, però, una volta assestata la squadra nel palazzo dirimpettaio al Comune si passa a un primo cambio (a distanza di quasi due anni dalla nomina della giunta avvenuta a Santa Venere).
Per capire in che consisterà questo cambio bisognerà attendere qualche giorno. Le domande restano intatte: ci saranno modifiche nella geografia politica oppure si interverrà solo sugli assessorati esterni e tecnici? Il rimpasto consisterà solo in una rotazione di deleghe oppure arriveranno volti nuovi? Tutte domande che scioglierà direttamente il primo cittadino a breve. Intanto è arrivata una sferzata decisa che rischia anche di travolgere anche le deleghe assegnate extra giunta dal momento che tutti gli equilibri dovrebbero essere ridisegnati. Già è partito tra i membri dell’amministrazione una sorta di toto nomi. Gli assessori Nardi (cultura) e Neto (attività produttive) erano quelli che rischiavano di più il posto nei mesi scorsi. Sarà così?
«Serve una sferzata, un cambio di rotta sostanziale perché la fase di rodaggio è finita e adesso serve progettare concretamente il futuro». Secondo i bene informati sono state queste le parole utilizzate dal primo cittadino, Giuseppe Falcomatà, ieri pomeriggio durante una lunghissima riunione di giunta all’esito della quale l’esecutivo è stato azzerato e tutte le deleghe sono tornate nelle sue mani. Una riunione attesa quella di ieri dopo il discorso tenuto dal sindaco all'ultima riunione del Consiglio comunale dove è passata la rimodulazione delle opere del Decreto Reggio. In quella seduta dal primo cittadino erano arrivati chiari messaggi politici e gli assessori hanno rimesso le loro deleghe nelle mani del sindaco che le ha assunte temporaneamente in attesa di dirimere le varie questioni aperte. Ci sono alcuni settori che non riescono a decollare, ci sarebbero anche intoppi in varie procedure ma il sindaco ha voluto dare un segnale forte e chiaro: si deve lavorare compatti, continuamente e soprattutto si deve prestare servizio alla città.
Una riunione di giunta accesa durante la quale il sindaco, guardando in faccia i suoi assessori, ha voluto mettere le cose in chiaro sulle prospettive di governo della città. Una vera e propria scossa che il sindaco ha voluto dare in vista delle importanti sfide amministrative che attendono Reggio nei prossimi mesi. I Patti per il Sud, la Città Metropolitana, ma in generale la macchina amministrativa del Comune e lo sviluppo economico del territorio.
Alla luce di questa decisione che non fa dormire sonni tranquilli ad alcuni membri dell’amministrazione si può dire che hanno trovato conferma dunque i dubbi sollevati dal sindaco durante l'ultima riunione di consiglio. «So chi sta lavorando e chi no» aveva detto il sindaco in quella occasione. Un ragionamento che adesso trova applicazione concreta e consequenziale nell'assunzione delle deleghe da parte del primo cittadino che, accogliendo la disponibilità dei suoi assessori, è passato dalle intenzioni ai fatti, aprendo di fatto la strada ad un'ipotesi di rimpasto che avverrà probabilmente nelle prossime settimane. Alla fine un rimpasto che era stato annunciato nei mesi scorsi dallo stesso primo cittadino ma che poi è stato “congelato” anche in considerazione delle elezioni per la Città Metropolitana e degli futuri scenari di questo nuovo Ente che tra mille difficoltà sta prendendo corpo. Nelle ultime settimane, però, una volta assestata la squadra nel palazzo dirimpettaio al Comune si passa a un primo cambio (a distanza di quasi due anni dalla nomina della giunta avvenuta a Santa Venere).
Per capire in che consisterà questo cambio bisognerà attendere qualche giorno. Le domande restano intatte: ci saranno modifiche nella geografia politica oppure si interverrà solo sugli assessorati esterni e tecnici? Il rimpasto consisterà solo in una rotazione di deleghe oppure arriveranno volti nuovi? Tutte domande che scioglierà direttamente il primo cittadino a breve. Intanto è arrivata una sferzata decisa che rischia anche di travolgere anche le deleghe assegnate extra giunta dal momento che tutti gli equilibri dovrebbero essere ridisegnati. Già è partito tra i membri dell’amministrazione una sorta di toto nomi. Gli assessori Nardi (cultura) e Neto (attività produttive) erano quelli che rischiavano di più il posto nei mesi scorsi. Sarà così?