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Reggio Calabria : dalla nuova Primavera alla Glaciazione...

Sono passati quasi 5 anni da quando Reggio auspicava, con la nuova legislatura, un nuovo inizio, non a caso, infatti, si era parlato, con sommo entusiasmo, ed usando una metafora a connotazione decisamente ottimista della nuova “Primavera Reggina”.

Ma oggi ci guardiamo intorno e queste speranze sono state disilluse. Una nuova “glaciazione”, sempre per utilizzare una metafora in tema, l’immobilismo dei servizi di base, l’indifferenza per le esigenze elementari, il blocco o la perseverante lentezza nelle attività di manutenzione elementari.

I reggini sono delusi ed il loro malcontento si manifesta nei confronti a quattr’occhi, nelle pause caffè, ma, per fortuna, è anche chiara la voglia di fare, di cambiare, di muoversi. Il reggino vuole il cambiamento, ha bisogno di una città vivibile e di un’amministrazione attenta.

Basta chiacchiere, basta promesse, è il tempo “del fare”!

La città ha grandi potenzialità, e non ci si riferisce solo all’utopica idea della città “turistica” … ma alle potenzialità in termini di cervelli imprenditoriali, menti operative, volontà integre e forze creative. Questa Amministrazione, con il Sindaco più giovane d’Italia, ed i tanti bei sogni che sono svaniti all’alba dell’anno della legislatura. E’ tempo di prendere in mano le sorti del nostro futuro, il reggino deve svegliarsi e deve prendere consapevolezza che l’interesse per la politica, la partecipazione alla vita politica stessa non è il singolo momento in cui ci si reca alle urne, quando, spinto a scrivere un nome sulla scheda viene indotto non tanto da una riflessione di effettive capacità quanto da suggerimenti e sciocche promesse da bar.

Partecipazione alla vita politica significa perseguire l’interesse collettivo in ogni momento, monitorando le scelte e le valutazioni di coloro che hanno il potere decisionale, e se del caso, manifestare con determinazione il dissenso!


  • È tempo che il reggino chieda conto di ciò che è stato fatto perché nessuno vuole continuare a “tirare a campare” in una città che non offre alcuna prospettiva. È l’unione che fa la forza....


Francesco Anoldo

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