Passa ai contenuti principali

La Squadra di Falcomatà

Martedì giureranno i componenti del nuovo staff del sindaco metropolitano. Gran parte sono persone legate a filo doppio con il primo cittadino di Reggio



REGGIO CALABRIA Compagni di calcetto, compari d'anello e amici di vecchia data. Sono questi i componenti del nuovo staff del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà che giureranno martedì prossimo a Palazzo Alvaro, sede del nuovo Ente.
Si tratta di Giovanni Sassi, Marco Torchia, Gianluca Neto Dall'acqua, Antonio Laganà, Francesco Legato, Mario Cardia, Angela Marra, Antonino Moschella e Lavinia Marino. Saranno loro i componenti dello staff incaricati di coadiuvare il sindaco metropolitano nel disbrigo delle incombenze della città metropolitana.
Un incarico part-time, retribuito con 650 euro al mese, cui tanti aspiravano, ma affidato dal sindaco a persone a lui storicamente vicine. E non solo per questioni prettamente politiche. Lo svela Caterina Tripodi sul Quotidiano del Sud, su cui si legge «a parte Lavinia Marino, figlia del vigile assassinato negli anni '90, tra i nomi spicca la scelta di Francesco Legato, che in pratica non esce proprio da Palazzo Alvaro, dove alla faccia della discontinuità annunciata con la politica recente, era il più stretto collaboratore dell'assessore provinciale al bilancio Giovanni Verduci.
Legato, almeno, porterà dalla sua il peso dell'esperienza. C'è chi invece porterà in dote il legame di sangue e dei valori dello spogliatoio: parliamo, ovviamente, dei compagni del calcetto del sindaco».
La squadra che passa dall'erba del campo sintetico ai palazzi della politica si compone del
neo ingegnere Marco Torchia, compagno di banco a scuola e compare d'anello di Falcomatà, Gianluca Neto Dell'acqua, «titolare del più bel negozio di abiti per cerimonia della città» - ricorda il Quotidiano – e spesso chiamato a sudare, stinco a stinco, accanto al sindaco, Mario Cardia, avvocato e socio di studio di Falcomatà, candidato da 500 preferenze con la lista Reset, già componente, ma a titolo completamente gratuito, della commissione politiche giovanili. A Palazzo Alvaro trovano posto anche altri ex candidati sfortunati. Si tratta di Giovanni Sassi, ex pr di locali e discoteche della città, deluso dai miseri 36 voti raccolti alle ultime Comunali e dallo staff definito dal sindaco per Palazzo San Giorgio, in cui aspirava ad entrare. C'è chi dice che per consolarlo gli abbiano affidato l'organizzazione del Carnevale 2017 e oggi l'incarico a palazzo Alvaro. Insieme a lui ci sarà anche un altro storico amico d'infanzia del sindaco, Antonio Moschella, del quale non risultano pervenuti né noti curriculum, formazione ed esperienza professionale.
RECASI Tutte di stretta ispirazione politica sono invece le nomine decise da Falcomatà, in veste di sindaco della città, per la società mista Recasi. Il nuovo ad – informa il Quotidiano – è Giulio Tescione, renziano della prima ora, nipote dell'ex sindaco e primo pentito della Tangentopoli reggina, Titti Licandro, non molto tempo fa candidato a segretario provinciale del Pd e poi convinto a rinunciare. Dalla sua, Tescione ha un incarico di 4 mesi da consulente all'assessorato al Territorio del comune di Palermo, che affiancato alla carriera da legale. Insieme a lui, siedono nel cda di Recasi Alessia Zappia, figlia di Lillo, compianto parlamentare Pd, già al lavoro presso gli uffici regionali dell'ex presidente del consiglio Peppe Bova ed ora con Francesco D'Agostino, e Alessandro Sentina, ex sfortunato candidato della lista Reset. A sostegno della candidatura di Falcomatà è riuscito a portare solo 150 voti. Che adesso potrebbero essergli per giunta fatali. Secondo l'articolo 3 del regolamento per le società miste del comune, «non possono essere nominati rappresentanti negli enti, aziende ed istituzioni cittadini che siano stati candidati alle ultime elezioni comunali, provinciali, regionali o nazionale». E Sentina, anche lui spesso avvistato sui campi di calcetto insieme all'ex sindaco, potrebbe esser costretto nuovamente in panchina d'anello e amici di vecchia data. Sono questi i componenti del nuovo staff del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà che giureranno martedì prossimo a Palazzo Alvaro, sede del nuovo Ente.
Si tratta di Giovanni Sassi, Marco Torchia, Gianluca Neto Dall'acqua, Antonio Laganà, Francesco Legato, Mario Cardia, Angela Marra, Antonino Moschella e Lavinia Marino. Saranno loro i componenti dello staff incaricati di coadiuvare il sindaco metropolitano nel disbrigo delle incombenze della città metropolitana.
Un incarico part-time, retribuito con 650 euro al mese, cui tanti aspiravano, ma affidato dal sindaco a persone a lui storicamente vicine. E non solo per questioni prettamente politiche. Lo svela Caterina Tripodi sul Quotidiano del Sud, su cui si legge «a parte Lavinia Marino, figlia del vigile assassinato negli anni '90, tra i nomi spicca la scelta di Francesco Legato, che in pratica non esce proprio da Palazzo Alvaro, dove alla faccia della discontinuità annunciata con la politica recente, era il più stretto collaboratore dell'assessore provinciale al bilancio Giovanni Verduci.
Legato, almeno, porterà dalla sua il peso dell'esperienza. C'è chi invece porterà in dote il legame di sangue e dei valori dello spogliatoio: parliamo, ovviamente, dei compagni del calcetto del sindaco».
La squadra che passa dall'erba del campo sintetico ai palazzi della politica si compone del
neo ingegnere Marco Torchia, compagno di banco a scuola e compare d'anello di Falcomatà, Gianluca Neto Dell'acqua, «titolare del più bel negozio di abiti per cerimonia della città» - ricorda il Quotidiano – e spesso chiamato a sudare, stinco a stinco, accanto al sindaco, Mario Cardia, avvocato e socio di studio di Falcomatà, candidato da 500 preferenze con la lista Reset, già componente, ma a titolo completamente gratuito, della commissione politiche giovanili. A Palazzo Alvaro trovano posto anche altri ex candidati sfortunati. Si tratta di Giovanni Sassi, ex pr di locali e discoteche della città, deluso dai miseri 36 voti raccolti alle ultime Comunali e dallo staff definito dal sindaco per Palazzo San Giorgio, in cui aspirava ad entrare. C'è chi dice che per consolarlo gli abbiano affidato l'organizzazione del Carnevale 2017 e oggi l'incarico a palazzo Alvaro. Insieme a lui ci sarà anche un altro storico amico d'infanzia del sindaco, Antonio Moschella, del quale non risultano pervenuti né noti curriculum, formazione ed esperienza professionale.
RECASI Tutte di stretta ispirazione politica sono invece le nomine decise da Falcomatà, in veste di sindaco della città, per la società mista Recasi. Il nuovo ad – informa il Quotidiano – è Giulio Tescione, renziano della prima ora, nipote dell'ex sindaco e primo pentito della Tangentopoli reggina, Titti Licandro, non molto tempo fa candidato a segretario provinciale del Pd e poi convinto a rinunciare. Dalla sua, Tescione ha un incarico di 4 mesi da consulente all'assessorato al Territorio del comune di Palermo, che affiancato alla carriera da legale. Insieme a lui, siedono nel cda di Recasi Alessia Zappia, figlia di Lillo, compianto parlamentare Pd, già al lavoro presso gli uffici regionali dell'ex presidente del consiglio Peppe Bova ed ora con Francesco D'Agostino, e Alessandro Sentina, ex sfortunato candidato della lista Reset. A sostegno della candidatura di Falcomatà è riuscito a portare solo 150 voti. Che adesso potrebbero essergli per giunta fatali. Secondo l'articolo 3 del regolamento per le società miste del comune, «non possono essere nominati rappresentanti negli enti, aziende ed istituzioni cittadini che siano stati candidati alle ultime elezioni comunali, provinciali, regionali o nazionale». E Sentina, anche lui spesso avvistato sui campi di calcetto insieme all'ex sindaco, potrebbe esser costretto nuovamente in panchina

Post popolari in questo blog

Come, quanto e chi ci guadagna davvero con l’accoglienza migranti

                                 Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno, attualmente ci sono in Italia migliaia di strutture temporanee che ospitano i migranti per la cui gestione sono stati stanziati 1,16 miliardi di euro. Il Sistema nazionale di accoglienza è articolato in due sotto-insiemi, entrambi coordinati dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, e che, in ragione delle differenti funzioni, hanno modelli organizzativi, voci di costo e tempi di permanenza differenziati. Esistono i centri governativi, ossia strutture che offrono accoglienza a diverse tipologie di migranti e che sono suddivise in quattro diverse tipologie: CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza); CDA (Centri di accoglienza), CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo); i CIE (Centri di identificazione espulsione) anch’essi proiettati verso una nuova ident...

La rivolta di Reggio Calabria (1970-1971). 2014 La nostra Rivincita

La rivolta di Reggio Calabria è uno dei moti di protesta più significativi della storia dell’Italia unita, per durata e intensità: diversi mesi di guerriglia urbana e di repressione poliziesca, con frequente uso del tritolo e delle armi da fuoco, centinaia di feriti e cinque morti. Essa fu innescata nel luglio 1970 dalla disputa tra Reggio e Catanzaro per il titolo di capoluogo del nascente ente Regione, che ne fu l’imprescindibile motivo originario. La rivendicazione reggina fu sostenuta con riunioni, comizi, cortei e scioperi, promossi da esponenti locali della Democrazia cristiana, alla guida del Comune e della Provincia. Accanto a essi si schierarono progressivamente membri dei partiti laici di governo, del Movimento sociale italiano, del sindacato e dell’associazionismo (cattolici, in particolare) e della Chiesa. Il Partito socialista italiano e il Partito comunista italiano, pur con qualche dubbio, non aderirono alla protesta, basata su un trasversal...

DEMANSIONAMENTO PROFESSIONALE IN AMBITO SANITARIO

Con la sentenza del 06.10.2015, n. 1302, il Tribunale di Cagliari, in linea con altre decisioni del medesimo Tribunale, decidendo un ricorso proposto da un gruppo di infermieri dipendenti di un’azienda sanitaria, ha stabilito che il demansionamento (assegnazione di mansioni inferiori) e la dequalificazione professionale (privazione e/o limitazione di mansioni tipiche del profilo di appartenenza), oltre a costituire un grave inadempimento contrattuale, può essere la causa di un danno non patrimoniale risarcibile. Richiamando i precedenti della Suprema Corte (Cass. S.U. 11.11.2008, n. 26972; Cass. sez. lav. 12.05.2009, n. 10864; Cass. sez. lav. 30.09.2009 n. 20980; Cass. sez. lav. 21.03.2012 n. 4479 – più di recente cfr. ex multis, Cass. sez. lav. 13.06.2014, n, 13499), il Giudice ha significativamente sottolineato che “Il diritto del lavoratore ad esprimere la propria competenza professionale in conformità alle condizioni di assunzione, a conservarl...