Apprendiamo da “L’avvenire di Calabria” di domenica 21 maggio 2017 che c’è una situazione allarmante da un punto di vista ambientale, che interessa l’area della ex Polveriera del quartiere Ciccarello. Nell’occhiello di questo articolo-denuncia, dal titolo ‘La “terra dei fuochi” reggina’, viene affermato che si tratta di una vera e propria discarica a cielo aperto e che, nell’ultimo bimestre, sono stati spenti 16 incendi. Questo luogo si trova ad un centinaio di metri dall’ ospedale Morelli e dalla scuola allievi Carabinieri. Un gruppo di cittadini è pronto per sporgere denuncia attraverso un esposto-querela; c’è da aggiungere che ci sono filmati che testimoniano lo sversamento di rifiuti solidi e di fusti dal contenuto sconosciuto.
Questo tipo di azioni criminose non possono e non devono passare sotto silenzio. Il movimento Reggionontace è impegnato da sempre nel promuovere il risveglio della coscienza di tutti i cittadini e, tra gli obiettivi di interesse pubblico, siamo impegnati da alcuni anni, in una campagna di sensibilizzazione e di pressione molto decisa nei riguardi degli organi competenti, perché sia reso attivo il registro tumori nella nostra provincia. Uno degli argomenti dell’ultima assemblea pubblica chiesta dai cittadini dell’11 gennaio scorso, chiedeva l’istituzione del registro tumori a Reggio, che risulta censito “in attività”, cioè in una fase preliminare a quella dell’accreditamento, ma non ancora funzionante. In Calabria risultano accreditati quelli di Catanzaro, Cosenza e Crotone.
Nella nostra regione, nella nostra città, troppe persone, troppi bambini stanno morendo a causa del cancro. I fattori che determinano l’incremento di queste patologie sono diversi, ma certamente l’inquinamento, il cibo e l’acqua che ingeriamo occupano un posto molto significativo.
Per questa situazione in atto alla ex Polveriera, non solo diamo e daremo sostegno a coloro che intendono sporgere denuncia presso le autorità, ma faremo in modo di promuovere noi stessi una serie di azioni che possano dare un contributo alla individuazione delle cause e dei responsabili di questo scempio contro l’ambiente. Chiediamo che le istituzioni, primo fra tutti il Sindaco, tutore della salute pubblica, possano intervenire subito per fermare questo disastro prima che il danno rischi di diventare seriamente irreversibile. Chiediamo a tutti i cittadini di fare fronte unico, perché la tutela della salute passa soprattutto attraverso il nostro senso di responsabilità e di cura per il bene comune, per garantire futuro ai nostri figli e alla nostra terra.
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