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Anoldo: Falcomatà svolta a Destra 5 assessori su 9 saranno esterni...

Prima di imbarcarsi in una qualsiasi analisi del momento che Reggio sta attraversando dichiara Francesco Anoldo,occorre fare una serie di premesse e di precisazioni. La prima è che Falcomatà, nella migliore delle ipotesi, è un bugiardo patentato. Negli ultimi giorni, quelli immediatamente precedenti alla elezioni, ha messo in atto una congiura neanche tanto sotterranea, ma talmente viscida e meschina, e non solo politicamente, che quella in cui Giulio Cesare fu assassinato con 18 coltellate dai suoi più stretti e fedeli collaboratori, tra i quali il figlio naturale Giunio Bruto Cepione, appare come una chiassosa festicciola di bambini da McDonald’s, nel momento in cui si eccitano alla vista dei gadgets inclusi nel menu happy meal. Eppure, Falcomatà aveva recentemente enunciato una serie di cose da fare nei primi 100 giorni(rifiuti,acqua,asili nido comunali)e soprattutto per tutta la campagna elettorale ci ha tenuto sottolineare che lui è il “nuovo che avanza”, con lui ci sarebbe stata la "Svolta". Tanti buoni propositi e comportamenti corretti teorizzati, ma, come tutti  possono  vedere ancora dopo 20 giorni l'unica cosa fatta è l'annuncio del nuovo consiglio comunale nella piazza di santa Venere che passa da lembo di una periferia abbandonata, a centro di questa farsa, consegni dignità a questi cittadini continua Anoldo  non le tessere elettorali.
Aveva detto in precedenza: “mai più un governo con la Destra”, ma adesso dovrà amministrare con Anghelone Junior (figlio di Paolo) assessore degli ultimi due governi di dx con Scopelliti  prima ed Arena dopo, uno fra i tanti  che ha accettato  di prostituirsi politicamente per dargli una mano. Falcomatà è l’ennesimo utile idiota usa-e-getta cui una sinistra in difficoltà è solita ricorrere da sempre e sotto tutte le latitudini. Con la sua iniziativa delle ultime ore, Falcomatà ha dimostrato che ciò che contrabbanda per nuovo è solo sfrenata ambizione personale ed avventurismo politico, entrambi estranei agli interessi ed alla ripresa della Città. Per giustificare il suo infame operato, Falcomatà  è ricorso alla menzogna ed all’inganno, esattamente come aveva fatto Scopelliti  qualche  anno prima di lui. (Certo non bisogna dimenticare che il neo Sindaco è figlio politico di un Premier non scelto dal popolo,ma scelto dal Partito quando eravamo tanto sull’orlo del baratro, che non c’era neanche il tempo di indire nuove elezioni e formare un nuovo governo, quello voluto dagli elettori italiani, non da Bruxelles e PD. In Spagna invece le elezioni le hanno fatte, in Grecia addirittura due volte e quei Paesi non sono andati in default, tutt’ altro. La Grecia si sta rimettendo in carreggiata e sta facendo una cosa che per noi è solo una chimera: ha cominciato a ridurre il debito pubblico. In Spagna, i fondamentali dell’economia stanno meglio dei nostri, lo spread sta sotto a quota 200, noi sopra, la produzione è ripartita a doppia cifra e davanti al dato del PIL c’è un bel segno più). Domanda: se dal momento in cui eravamo sull’orlo del baratro tutto è continuato ad andare a catafascio, il debito pubblico e la disoccupazione cresciuti, i consumi e la produzione industriale talmente calati da far contrarre il gettito fiscale ad onta delle nuove ed accresciute imposte, perché nonostante tutto questo non siamo caduti nel burrone? Forse perché non stavamo sull’orlo del baratro? Spero tanto continua Anoldo che a Reggio l'allievo non superi il maestro altrimenti la città prenderà una via di non ritorno. La realtà è che Falcomatà  rappresenta il peggio del peggio della Prima e della Seconda Repubblica, nella quale ultima si sta consolidando per colpa di Napolitano e del PD la prassi di creare governi in “laboratorio”, che non riflettono, ma anzi mortificano, le aspettative degli elettori, di destra e di sinistra.Ora tutto si risolve nella segreteria di un solo partito, il PD, con la consulenza dei poteri forti, dei grandi elettori di sinistra. E Falcomatà sembra essersi adattato molto bene a questo tran tran. In tutte queste vicende, ovviamente, il grande assente continua ad essere Reggio e la sua gente. Per quanto ancora?

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