Roma, 29 dic."Il tallone di Achille del governo Renzi è rappresentato dall'insieme delle riforme economiche sia quelle concluse, come la cosiddetta riforma del lavoro, sia quelle rinviate,
come la flessibilità in uscita in tema di previdenza, che avrebbe
potuto risolvere definitivamente tutte le questioni aperte, dagli
esodati ai quota 96 e alle lavoratrici vicine alla pensione". Ad
affermarlo in una nota è il segretario generale dell'Ugl, Francesco
Paolo Capone, commentando le parole del premier alla conferenza stampa
di fine anno.
"Per il Sud -aggiunge- ben poco è stato fatto, lo dimostrano la
percentuale indecorosa della disoccupazione giovanile, con conseguente
e ovvio calo delle nascite, e il vero e proprio tracollo delle
infrastrutture, fra mancati investimenti e alcuna forma di
manutenzione. Senza dimenticare l'annosa ingiustizia nei confronti dei
dipendenti pubblici, a cui evidentemente non può essere rinnovato il
contratto di lavoro con le cifre stanziate dal governo".
Per l'Ugl, conclude Capone, "il presidente del Consiglio non ha
sbagliato unicamente nella scelta degli strumenti, come rivelano gli
scarsi e precari risultati del Jobs Act in tema di occupazione, ma
anche nella prospettiva, preferendo dividere il Paese sulle riforme
istituzionali invece di dare priorità alla 'questione delle questioni'
ovvero alla politica industriale orientata allo sviluppo e su di essa
misurarsi con i partiti, i sindacati e le imprese".
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