Calabria per geologi e studiosi è ad altissimo rischio: “Valle del Crati massima pericolosità sismica d’Italia”
Geologi, studiosi e Protezione civile lanciano l’allarme: “La Calabria non è pronta ad affrontare un terremoto. Sarebbe una tragedia”
CALABRIA – L’impotenza, la paura, la fragilità, la disperazione: sono tanti i sentimenti che si scatenano nei terribili attimi in cui si verifica un terremoto. Sentimenti che, purtroppo, ultimamente scorgiamo dalle foto e dai video che si diffondono sui social, che ritraggono proprio quegli attimi terribili in cui si verificano le scosse. Stavolta è successo da Castelsantangelo sul Nera, fino a Roma; ma nessuno può prevedere quando e dove accadrà di nuovo.
Proprio per questo prevenire i possibili danni è necessario e urgente. Ancor di più lo è se parliamo della Calabria. Una Regione a forte rischio sismico, la più a rischio della penisola e che, nonostante l’allarme lanciato più volte dai geologi, non è assolutamente pronta ad affrontare l’eventuale emergenza terremoto.
Tale allarme è stato lanciato proprio dalla protezione civile:“La Calabria – ha dichiarato Carlo Tansi – non è assolutamente pronta ad affrontare un terremoto. La colpa è della cultura dei calabresi. I cittadini devono capire che se continuano a costruire case abusive – e in Calabria ce ne sono 142 mila, ovvero più di un quarto della popolazione – quelle finte case crolleranno al primo sisma. Ed è inutile fare gli scongiuri”.
La Calabria è in pericolo costante, la maggior parte degli edifici, case, scuole e ospedali non hanno alcuna sicurezza e sono pochi i comuni ad avere un serio piano d’emergenza. La preoccupazione è alta, anche perchè i continui studi geologici, dimostrano che in Calabria lo sciame sismico è continuo.
“Io inviterei – ha aggiunto Tansi – i sindaci a rinunciare ai concerti e, invece di costruire cattedrali nel deserto, dovrebbero mettere mano all’adeguamento sismico delle scuole. Non lo fanno perché è una cosa che non vede nessuno. Al contrario delle piazze e delle serate. E così rischiano di non prendere voti alle prossime elezioni.”
Anche l’Assessore regionale alla Pianificazione del Territorio prof. Franco Rossi si è espresso nel merito:
“Le nuove drammatiche scosse di terremoto, verificatisi nel Centro Italia, hanno testimoniato nuovamente l’estrema fragilità del nostro territorio con comuni urbanisticamente diffusi e parcellizzati in innumerevoli frazioni, vie di comunicazione esposte al rischio di improvvise chiusure con poche alternative, costruzioni che sentono il peso degli anni ma soprattutto pagano decenni di non adeguata “cultura sismica”. Per fortuna, in questo caso, non c’è la conta dei morti ma solo quella dei danni e tuttavia è innegabile che anche in questo caso sia deceduta la “sicurezza della casa” da sempre intesa, da ciascuno di noi, come rifugio solido e protettivo.
Alle popolazioni colpite dal terremoto giunga, dunque, la nostra totale e fattiva solidarietà, a noi invece spetta il compito di assumere piena consapevolezza sulla portata potenzialmente distruttiva di fenomeni non prevedibili ma i cui effetti possono essere sicuramente prevenuti e ridotti. Sotto questo profilo il punto di partenza non può che essere costituito dai tavoli tecnici di Calabria Sicura, voluti dal presidente Mario Oliverio, e dall’attuazione in Calabria degli interventi da programmare nell’ambito del Piano Nazionale di Prevenzione del Rischio Sismico”; l’approccio, infatti, non può più essere quello tristemente emergenziale, occorre che tutti – nella diversità di ruoli, funzioni e responsabilità – assumano la prevenzione ed i necessari interventi come autentica ed assoluta priorità sulla base del diverso grado di pericolosità sismica, cosi come ormai definitivamente acclarato”.
Lo stesso Rossi sottolinea che “il territorio calabrese è altamente a rischio perché anche il patrimonio edilizio di nuova costruzione o quello ristrutturato, antecedente il 2003, potrebbe risultare vulnerabile in quanto rispondente a norme tecniche antisismiche superate. Come se non bastasse la mappa nazionale di pericolosità di base definisce tutto lo spazio regionale calabrese esposto a valori di accelerazione massima attesa tra i più alti del Paese, con un picco nell’area della Valle del Crati che rappresenta una delle zone a maggiore pericolosità sismica di tutto il territorio italiano“.
Non resta che pregare e sperare che la Calabria non viva mai questa tragedia preannunciata.