Mentre a Catanzaro i magistrati antimafia si “divertono” con le fughe di notizie, a Reggio Calabria lavorano, ottengono risultati tangibili anche (e soprattutto) sul livello politico e fanno scuola a livello nazionale ed internazionale. Della serie: per fortuna abbiamo anche magistrati seri.
Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, poi, come abbiamo avuto più volte modo di scrivere, è un gran signore.
Un napoletano di alta scuola giuridica che parla poco e agisce. E non sa neanche cosa sono la presentazione dei libri, la televisione e tutte quelle menate che piacciono a quell’esibizionista di Gratteri.
Per tornare a Cafiero de Raho, sembra che ci siamo: da qui a fine anno dovrebbe arrivare la bufera che si abbatterà sul consiglio regionale e che già qualcuno ha ribattezzato come “Mammasantissima 2”.
Una bufera che riguarda i rapporti tra diversi consiglieri regionali e la ‘ndrangheta nelle chiacchieratissime elezioni del 2014. Alcuni di questi consiglieri hanno persino ruoli di primissimo piano nelle istituzioni e nei partiti.
Un’inchiesta che metterebbe in ginocchio la legislatura.
Non se ne accorgono ancora i fedelissimi di Palla Palla e qualche direttore generale di ASP, che continuano a ballare sul Titanic.
Cafiero De Raho è incorruttibile. Presto dovrebbe andare a dirigere la Procura di Napoli ma non lascerà in sospeso questa inchiesta.
Un napoletano di alta scuola giuridica che parla poco e agisce. E non sa neanche cosa sono la presentazione dei libri, la televisione e tutte quelle menate che piacciono a quell’esibizionista di Gratteri.
Per tornare a Cafiero de Raho, sembra che ci siamo: da qui a fine anno dovrebbe arrivare la bufera che si abbatterà sul consiglio regionale e che già qualcuno ha ribattezzato come “Mammasantissima 2”.
Una bufera che riguarda i rapporti tra diversi consiglieri regionali e la ‘ndrangheta nelle chiacchieratissime elezioni del 2014. Alcuni di questi consiglieri hanno persino ruoli di primissimo piano nelle istituzioni e nei partiti.
Un’inchiesta che metterebbe in ginocchio la legislatura.
Non se ne accorgono ancora i fedelissimi di Palla Palla e qualche direttore generale di ASP, che continuano a ballare sul Titanic.
Cafiero De Raho è incorruttibile. Presto dovrebbe andare a dirigere la Procura di Napoli ma non lascerà in sospeso questa inchiesta.
Come sempre succede in questi casi, tutto l’apparato politico corrotto marcio del PD già in passato non ha perso tempo per bollare come pennivendoli, mercenari e pagati da questo e da quello, chi ha tirato fuori gli scheletri nell’armadio di “galantuomini” come Sebi Romeo o Nino De Gaetano (che poi è la stessa, identica cosa) ma anche Battaglia, tanto per fare i primi tre nomi e cognomi, tutti rigorosamente del PD.
La solita sceneggiata che fanno i politici mafiosi quando vengono smascherati. Ma come sempre avviene, e a dimostrazione che quello che scriviamo corrisponde alla pura e semplice verità, indipendentemente dalle sentenze farsa emesse da giudici corrotti che dicono il contrario, scoppia il finimondo a Reggio.
La città, grazie alla DDA di Cafiero de Raho, scopre di essere governata da una cupola politica/massonica/mafiosa. La stessa struttura, ovviamente con personaggi diversi, che governa e tiene nel terrore Cosenza, ma qui nessuno osa contrastarli, a differenza di Reggio: da noi ci sono troppi giudici corrotti a proteggerli.
E piano piano le “indiscrezioni” vengono fuori. I ROS, protagonisti dell’inchiesta reggina condotta dal dottor Cafiero de Raho, intercettano, pedinano, e registrano. E tutto lo schifo che sappiamo da sempre (non ci volevano i ROS, senza offesa per nessuno nemmeno per i ROS che si sono sbattuti per farlo venire fuori) viene a galla.
Tra le tante relazioni dei ROS a seguito di intercettazione, spunta una bella informativa che dice (leggete bene): “Sia il De Stefano che il Romeo – appuntano i carabinieri – hanno avuto un ruolo attivo nella trascorsa campagna elettorale (quella del 2014, ndr). Nello specifico, Romeo ha indirizzato il sostegno elettorale in favore di Battaglia (eletto con oltre 10mila voti, ndr), mentre De Stefano ha partecipato al sostegno elettorale del Romeo Sebi (12.288 preferenze, ndr)”.
Anche l’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra (ex An), ritenuto uomo di Paolo Romeo e arrestato per associazione mafiosa, ha sostenuto Oliverio e il centrosinistra. E se da una parte ha aiutato l’ex governatore Agazio Loiero, nella composizione della lista “Autonomia e diritti”, dall’altra con Nicola Adamo (marito della deputata del Pd Enza Bruno Bossio) ha programmato addirittura un incontro a Cosenza con Oliverio per “chiudere questa presentazione di lista”.
Capito cosa si sta muovendo?