Quando un aeroporto chiude, a soffrirne è un intero territorio. Il diritto alla mobilità – essenziale soprattutto oggi, nell’era della globalizzazione – si fa più tenue e la comunità compie un ulteriore passo verso l’isolamento. Ecco perché nasce il Movimento #IlTitoMinnitiNonSiTocca. Un gruppo che ha deciso di abbandonare la politica dei partiti, ma non la politica intesa come polis. Questo è il nostro modo di fare polis”.Questo per noi è un inizio. Noi lottiamo per qualcosa di nostro, come lottarono i nostri padri, anche se non riuscirono a difendere il capoluogo.
Non è solo un problema dell’aeroporto: abbiamo un servizio pubblico del trasporto che è messo seriamente in discussione. Noi abbiamo, contemporaneamente alle minacce di chiusure del Minniti, una linea ferroviaria allo sfascio e una rete stradale collassata. E’ necessario unire queste cose, chiamare a rapporto i sindacati del trasporto. Fare una vertenza generale. Portare questi problemi nelle scuole, perché solo così la gente può scendere in piazza”.
Vogliamo invitare la cittadinanza a essere attiva, anche se in verità la cittadinanza attiva non lo è per nulla. La città è morta da quarantacinque anni, i reggini sono ormai cadaveri. #ReggioSveglia.