
Doris Lo Moro, cacciata dal presidente Loiero, "fu l'ultimo assessore alla Sanità in Calabria,
Prima di un Commissariamento lungo 7 anni non ancora finito"...
Era il 2009...
“Sette morti solo nel mese di agosto: in Calabria la presunta malasanità uccide più della ‘ndrangheta. Il ministro Sacconi ha inviato i suoi ispettori, mentre la Commissione parlamentare ha convocato il governatore Loiero. Che entro metà settembre dovrà dimostrare di avere i conti in ordine per evitare il commissariamento. “Ma il problema della sanità calabrese non è economico, quanto di organizzazione”, spiega a ‘L’espresso’ Doris Lo Moro: “Qui aumenta il debito sanitario ma non cresce la qualità dei servizi e quel che è peggio si continua a morire di sanità”….
Nel 2005 viene eletta al Consiglio Regionale della Calabria, candidata nella lista dei DS, ed entra a far parte della Giunta Regionale guidata da Agazio Loiero in qualità di assessore alla Tutela della Salute. Viene riconfermata nel Loiero-bis (a settembre2006). Lascia l'incarico di assessore regionale a metà legislatura (novembre 2007), con la riformulazione della Giunta.
Successivamente viene eletta presidente dell'assemblea costituente regionale del Partito Democratico. Alle elezioni politiche del 2008 viene eletta alla Camera dei deputati nelle liste del PD.
È una dei quattro candidati alle elezioni primarie organizzate dal PD della Calabria, il 17 gennaio 2010, per individuare il candidato alla presidenza della Regione da proporre alla coalizione di centrosinistra.
Nel dicembre 2012 si candida alle primarie del PD, in provincia di Catanzaro, indette per eleggere i candidati del partito al Parlamento italiano in vista delle Elezioni politiche italiane del 2013, le primarie si sono svolte il 29 dicembre 2012 e l'On. Lo Moro ha ottenuto 4.446 preferenze posizionandosi al secondo posto tra i vari candidati e ottenendo l'elezione come candidata del PD al Parlamento italiano per le elezioni del 2013[1]. L'8 gennaio 2013 la direzione nazionale del PD candida l'On. Lo Moro al Senato della Repubblica Italiana nella posizione numero due della lista PD nella regione Calabria. Il 25 febbraio 2013 viene eletta Senatrice della Repubblica Italiana.
Nel 2014, nella giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, vota contro l'autorizzazione ad utilizzare le intercettazioni telefoniche a carico del Senatore Antonio Azzollini, respingendo la relazione del Senatore Felice Casson (del suo stesso partito, PD Azzollini era indagato per una maxi truffa da 150 milioni di euro legata all'opera di costruzione del porto di Molfetta, appaltata nel 2007 e mai terminata