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Reggio Calabria: I Manifestanti "Ci dichiariamo Prigionieri di Guerra"

Sono giorni caldi quelli quelli che sta vivendo Reggio Calabria. Ovviamente il nostro non è  un riferimento climatico ma bensì a quello delle proteste. Ormai la questione aeroporto sembra sia arrivata alla resa dei conti, tanto che finalmente il CDX cittadino torna ad essere un fronte compatto. Una catastrofe annunciata tuona qualcuno.

Ma a Reggio Calabria è  stata un' altra protesta ha creare scalpore, non tanto per il numero di partecipanti ma per i contenuti.
Nella Tarda mattinata un gruppo di cittadini provenienti  da più  parti d'Italia  si sono uniti alla Protesta di Francesco Anoldo, infermiere precario che si era incatenato al cancello della sede amministrativa dell'Azienda Ospedaliera che, dopo 10 anni di lavoro chiede di essere stabilizzato come previsto dalle normative vigenti. Roberto Corsi, Emilio Tortorella, Forutello, Salvatore e Rocco Panetta,  membri del "GOP"  un' associazione senza scopo di lucro. E ascoltando le loro storie si capisce quanto sia forte il disagio provocato da uno "stato" malato.
"Innegabile  la mia emozione dice Francesco nel vedere che non ero solo, io che nelle mie battaglie ho affiancato tanta gente, adesso qualcuno era arrivato a darmi Forza".
Ma il Momento più  forte è  stato quello quando i manifestanti vista la chiusura dell'azienda nei confronti di Francesco, si sono accomodati dentro L'edificio  in maniera determinata ma molto civile dichiarandosi "Prigionieri di Guerra", che stanno combattendo contro uno Stato che non li Tutela e non Tutela i diritti sanciti dalla Costituzione.
Ovviamente il tutto Si è  svolto senza usare violenza Contro persone o Cose e sotto gli Occhi vigili della DIGOS. In seguito i manifestanti hanno fornito le loro generalità ma non essendosi configurato alcun reato, sono usciti dall'edificio spontaneamente sventolando la Bandiera "DUOSICILIANA",unica bandiera in cui si Riconoscono.

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