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Chiediamo scusa per aver vinto ancora.....


Scusate se abbiamo vinto per il sesto anno di fila il campionato. Rubando, certo. Penserete mica che una squadra vinca sei campionati di fila solo perché è stata brava a costruire una rosa sempre più competitiva, perché ha una Società solida alle spalle (che non cambia allenatore e idee ogni mezz’ora), perché ha avuto due allenatori che, seppur nella loro diversità, hanno saputo dare l’impronta vincente ad un gruppo di ragazzi con la costante voglia di crescere e migliorarsi, sempre? Dai, non scherziamo. Scusate, se ci siamo permessi di oscurare momentaneamente quella squadra e quell’allenatore che fanno spettacolo ovunque, in campo e fuori, capaci di battere una miriade di record (propri, ovvero come se uno qualunque di noi battesse il record personale sui cento metri, mentre Bolt, arrivato da un'ora al traguardo, lo osserva con tenerezza) e di entusiasmare anche i lapponi da sempre piuttosto restii a surriscaldarsi per il gioco del calcio. Noi, ahimé, siamo solo stati fortunati, oltrechè aiutati dalla classe arbitrale nei momenti difficili (ovviamente). Siamo increduli per essere riusciti ad arrivare primi nonostante l’assenza di gioco, di calciatori di classe, di movenze sinuose, di tute intrise di signorilità. Non possiamo neanche difendere la città, perché, come ci dite spesso, nemmeno l’abbiamo una città. Siamo davvero ridotti male. Avremmo voluto vincere il premio della critica per il bel gioco espresso: quello era il nostro vero obiettivo. Agli altri avremmo lasciato volentieri lo scudetto e l’ennesima coppa Italia. Lo scudetto del bel gioco, quello sì, che è un trofeo importante da esporre in bacheca. Fortunato chi lo potrà annoverare, magari accanto ad una striscia di monetine da collezione. Scusate se stiamo rosicando, e sì, perché avremmo preferito arrivare secondi, ma battere la Roma all’Olimpico. Vuoi mettere la soddisfazione? Invece, così, non abbiamo nemmeno potuto sfottere gli amici romanisti, quella domenica sera. Poco importa se li abbiamo sfottuti per le altre restanti 37 giornate di campionato. Era quello l’obiettivo stagionale. Mannaggia. Scusate se siamo arrivati davanti all’Inter e al Milan (beh, scusate un par di ciufoli, perché anche la Longobarda di Oronzo Canà avrebbe preceduto le due milanesi in classifica). Scusate, amici viola, se quest’anno non vi abbiamo nemmeno dato il tempo e la possibilità di predisporre una bella tazza commemorativa, ma riuscire a farvi vincere, a gennaio, è già stato un regalo oltre i vostri meriti. Scusate cari cugini granata se per l’ennesima volta vi abbiamo segnato oltre il ‘90esimo minuto: anche voi, però, dovreste già saperle certe cose, e stare più attenti. Sono tre anni che cerchiamo di farvi capire che le partite durano sino al fischio finale dell’arbitro, ma proprio de coccio siete. Un pensiero a tutti gli pseudo fenomeni da tastiera, giornalisti (meglio giornalai) che riversano sulla Vecchia Signora tutte le frustrazioni dovute a vite sterili e prive di sussulti. Insomma: “Mai na gioia”, su nessun fronte. Alcuni di essi, ormai, sono solo più travasi di bile ambulante mentre altri, mantengono la convinzione che i social siano uno strumento in grado di far diventare giganti i nani. Continuate così, non smettete, per favore, perché i vostri tormenti, le vostre congetture, i vostri lamenti ci fanno godere ancora di più. Scusateci, scusateci ancora. Domenica, finalmente, il campionato si concluderà e potrete tornare tutti ad esultare sotto l’ombrellone. Fino ad agosto. Noi, invece, avremo ancora un impegno, quello di Cardiff. Scusate se vi teniamo incollati al monitor a gufare fino ad inizio giugno, mentre vorreste giustamente rilassarvi e godere dei vostri meritati trionfi. E’ che ancora una volta siamo stati fortunati, dato che, nonostante le evidenti carenze dimostrate sul campo, siamo riusciti ad arrivare in finale di Champions. Dispiace dover giocare in campo neutro perché, al di là del risultato finale, noi non potremo dire di aver tenuto in scacco il Real per 3/5 minuti in casa propria e per 2/3 minuti nel nostro Stadio. Per non parlare dell’urlo Champions. Se le avversarie non si fossero scansate tutte, col cavolo che saremmo arrivati a Cardiff. Boh, sarà che con il fatturato alle stelle, questa Juve può permettersi di pagare gli arbitri più di quello che faceva la Juve di Moggi. Facciamo così: diciamo che la Juve ruba e siamo tutti a posto. Non sia mai che a qualcuno venga in mente di fare come la Sampdoria, che addirittura si è permessa di twittare i complimenti alla Vecchia Signora. Ma scherziamo? Dai, su. Siate seri.

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