il Fronte non è nato per unire le destre, nè le sinistre ma per unire tutti gli Italiani, qualunque sia stato il loro passato politico, in nome della lotta al liberismo imperante e per riconquistare la possibilità di rilancianciare l’Italia in una Europa vera ed autentica e non nell’attuale simulacro gestito dalla BCE.
Altre sono le forze che intendono unire le destre per battere le sinistre, salvo poi trovarcele alleate agli ordini dei potentati economici come è avvenuto con i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.
Non basta aver speso qualche soldo per arrogarsi il diritto di dettare una linea politica; la linea del Fronte è scelta da tutta la militanza anche da quelli che non hanno risorse. Unire le destre non ha senso: nè la destra estrema, perchè il Fronte, pur avendo una linea decisa e precisa sull’immigrazione e sulla società multirazziale, non è razzista nè xenofobo; nè la destra di governo, perchè costoro hanno dato pessima prova di sè quando si sono accomodati sugli scranni governativi e, per ripetere l’esperienza, sono disposti ad assecondare i diktat della BCE o del potentato finanziario di turno; nè la destra “per battere la sinistra” sempre disposta e disponibile ad accordarsi con la sinistra pur di avere brciole di governo lasciando il potere sempre nelle mani straniere dei potentati finanziari e monetari. Il populismo o, come io preferisco dire, la linea nazional-popolare non è di destra , nè di sinistra ma di tutti coloro che intendono battersi contro i partiti, di destra e di sinistra, al servizio dei potentati finanziari globalisti.
La politica è cambiata e, per fortuna, la gente l’ha capito, e non è più disposta, nella stragrande maggioranza, a prestarsi alla finta alternanza tra destra e sinistra. A questo punto diventa indispensabile creare il partito che rappresenti la gente, il popolo: questo è ilcompito del Fronte Nazionale. Se non si capisce questo esistono tante altre realtà politiche dove iscriversi con meno difficoltà operative e sicuramente con minori sacrifici. Ma SALVARE L’ITALIA lo ritengo un imperativo categorico e non si può più indulgere con chi l’ha tradita e con chi la sta vendendo. E’ un dovere che abbiamo verso la nostra storia, verso la nostra cultura ma soprattutto nei confronti dei nostri figli e dei nostri nipoti cui non possiamo lasciare questo mondo putrescente ed in disfacimento.
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