Alla luce delle ultime sconvolgenti notizie apprese dagli organi di stampa, ci corre l’obbligo di intervenire personalmente per fare chiarezza sul nostro futuro e su quello di Villa Aurora. Da diversi mesi abbiamo tentato invano di coinvolgere le istituzioni e l’Asp, sorde alle nostre richieste di aiuto. Stiamo subendo impotenti una situazione che sfiora il paradossale e sta portando la clinica al collasso economico-finanziario ed al declino sanitario. Da dicembre 2016, infatti, la società ha subito una conversione da SpA a Srl, il capitale sociale è stato saccheggiato fino a sparire, il valore delle quote aziendali è stato ridotto ai minimi storici tanto da avere ceduto pochi giorni fa il 95% delle stesse per un corrispettivo di 9.500 euro da pagare in quattro comode rate (!?!), gli stipendi sono diventati un miraggio, i decreti ingiuntivi arrivano uno dietro l’altro, la chirurgia generale è rimasta lettera morta, gli scaffali della farmacia sono vuoti, i reattivi del laboratorio analisi dobbiamo chiederli in prestito, i rifiuti speciali non vengono ritirati, la manutenzione della struttura è troppo onerosa e non viene effettuata con gravi disagi per i pazienti e i dipendenti, le quote societarie sono state pignorate da A. Casinelli (ex socio) e cosi via, insomma Villa Aurora è da tutti i punti di vista sull’orlo del precipizio portandosi dietro oltre 90 famiglie nel silenzio assordante delle istituzioni locali e regionali. Ringraziamo la prefettura per aver organizzato dei tavoli conciliativi, constatiamo però che non hanno sortito alcun effetto. Il nuovo amministratore continua a ripetere – le poche volte che ci ha degnato di riceverci – di stare tranquilli perché Giorgio Rea, l’ex proprietario, sta facendo il possibile per risolvere i problemi e far decollare l’azienda. In realtà, l’unica a decollare (verso il baratro) è la nostra dignità di professionisti e di uomini. Siamo stati lasciati soli, senza stipendi da quattro mesi e senza speranze. Osserviamo esterrefatti tutte le manovre poche chiare ed al limite dell’illegalità portate avanti dal management aziendale (Giorgio Rea, Francesco Margiotta, Mario Martina, ex dirigente della Regione Calabria, Marco Petricca). Apprendiamo, tra l’altro, il tutto dai giornali perché l’amministratore unico – a suo dire – non è tenuto ad informarci né a condividere con noi il piano industriale previsto per l’azienda e mentre ci rassicura sul loro operato svende le quote della clinica al costo di una Toyota Yaris benzina senza accessori. Nonostante tutto fino ad oggi siamo riusciti a mantenere un atteggiamento collaborativo per il benessere della nostra azienda ma adesso non siamo più disposti né disponibili ad arrivare allo stato fallimentare – unica soluzione possibile sic stantibus rebus – senza lottare. Villa Aurora è una struttura accreditata col SSN per cui è un servizio pubblico. Villa Aurora è della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dei suoi cittadini, prima ancora che dei dipendenti. Non possiamo permettere che la Giorgio Rea & Associati stabilisca a tavolino come smembrare l’azienda per i suoi fini personali. Utilizzeremo tutti gli strumenti che la legge prevede per attivare sit-in, stato di agitazione ed anche sciopero ad oltranza e chiediamo a tutta la popolazione reggina - che vorrebbe vedere rinascere dalle ceneri Villa Aurora – di unirsi a noi in questa battaglia, vista la latitanza delle istituzioni nelle quali non confidiamo più.
I dipendenti di Villa Aurora Srl
I dipendenti di Villa Aurora Srl
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